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Dott.ssa Silvia Ferrari

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Come superare un rifiuto

2 Agosto 2019

COME SUPERARE UN RIFIUTO

Impara a superare un rifiuto e a trasformarlo in esperienza, attraverso qualche semplice esercizio e cambio di prospettiva.


come superare un rifiuto

Il dolore profondo di un rifiuto


Superare un rifiuto richiede pazienza, bisogna lasciare alle ferite il tempo di guarire. Nella vita possiamo essere rifiutati in tanti modi diversi. A volte si tratta di un semplice lavoro, in cui magari scelgono qualcun altro al posto nostro, altre volte veniamo rifiutati da un gruppo di amici o da una singola persona.

Più ci addentriamo nel campo dei sentimenti, più il rifiuto fa male. Non piacere, non essere capiti, non essere voluti, genera un profondo dolore. Quando a non ricambiare i nostri sentimenti è una persona che amiamo, il nostro corpo somatizza ancora di più. Ecco allora che compaiono ansia, malessere, groppo in gola, voragine nello stomaco.

superare un rifiuto

Per non parlare di tutte le conseguenze che fanno colare a picco la nostra autostima. La mente diventa la nostra peggiore nemica e ci bombarda di pensieri che non fanno altro che farci stare ancora più male, trasformando la voragine nel nostro stomaco in un vero e proprio buco nero.

  • Cos’ho che non va?
  • Perché preferisce lui/lei a me?
  • Non sono abbastanza bell*/simpatic*/intelligente/…

Tutto questo dolore deriva dal fatto che tendiamo a vivere un rifiuto come qualcosa di molto personale, strettamente connesso alla nostra essenza e al nostro valore di persona, mentre ignoriamo che molto spesso un rifiuto non dipende da noi ma dall’altra persona.

ESERCIZIO: 5 possibili motivi

Facciamo un passo indietro dalla nostra sofferenza e proviamo a considerare almeno 5 motivi realistici e plausibili, dipendenti dall’altra persona e non da noi, che l’hanno portata a rifiutarci. Ecco un esempio:
1. In questo momento non è sentimentalmente disponibile (è interessat* ad un’altra persona, è fidanzat*, è sposat*, …)
2. Ha giudicato in modo superficiale alcuni nostri aspetti
3. Non è intenzionat* ad avere relazioni in questo momento
4. Ha paura (di complicarsi la vita, di fare scelte sbagliate,…)
5. È attratt* da caratteristiche che non abbiamo

–

Attraverso questo semplice esercizio, possiamo allenare la nostra mente ad un ragionamento più complesso, ad una visuale più ampia. Molto spesso nelle relazioni ci scontriamo con i limiti degli altri. Riuscire a vederli come tali e non per forza come mancanze nostre, contribuirà a preservare la nostra autostima dopo un rifiuto.

La verità è che non gli piaci abbastanza


“Lascia che faccia male.
Lascialo sanguinare.
Lascia che guarisca.
E poi lascialo andare.”
-Nikita Gill-

Proprio come nel famoso film, a volte la verità è molto semplice: non piacciamo abbastanza a qualcuno.

La cosa peggiore che possiamo fare è permettere ad un rifiuto di ferirci a tal punto da decidere di alzare le difese, di non esporci più, di evitare ogni situazione in cui potremmo essere feriti di nuovo. Ma chiediamoci: è davvero questa la vita che vogliamo?

Superare un rifiuto con l’accettazione


Il primo passo per superare un rifiuto è accogliere il dolore, fare spazio al buco nero nello stomaco e accettare la nostra fallibilità di esseri umani. Concederci il tempo per stare male, ci aiuta ad elaborare il rifiuto, a farcene una ragione.

Cercare di “non pensarci” o, al contrario, continuare a rimuginare sul rifiuto ricevuto, non fa altro che peggiorare la situazione. Lottare con il dolore, cercare di evitarlo, farà durare la nostra sofferenza ancora di più.

ESERCIZIO: Fai spazio al dolore

Ecco un semplice esercizio di consapevolezza e accettazione che può aiutarti a fare spazio al dolore che stai vivendo.
Prendiamoci qualche minuto di tranquillità, chiudiamo gli occhi e portiamo la nostra attenzione al nostro corpo, in particolare al punto in cui sentiamo maggiormente la sofferenza. Può essere lo stomaco, il petto, ognuno ha i propri punti deboli. Se facciamo fatica ad individuarne uno, possiamo semplicemente lasciare che la nostra attenzione si posi sul cuore.
Immaginiamoci ora di far uscire quella sofferenza dal nostro corpo e notiamo che forma assume, quali colori ha. Proviamo a passare qualche istante osservando mentalmente la forma che la nostra sofferenza ha preso.
Proviamo anche a manipolarla, rendendola prima più grande e poi visualizzandola mentre si riduce gradualmente fino ad assumere la dimensione di un sassolino. Questo passaggio non è facile, prendetevi il tempo che vi occorre.
Infine, proviamo a fare spazio a quel sassolino e immaginiamolo tornare di nuovo al suo posto, cercando di accoglierlo dentro di noi come qualcosa che naturalmente ci accompagnerà nelle nostre giornate.

Infine, dopo esserci concessi di stare male, lasciamo andare il dolore investendo attenzioni ed energie verso qualcosa di utile che possa arricchire la nostra vita: un interesse, un hobby, un’amicizia. Coltiviamo l’amore per noi stessi regalandoci una piccola coccola in più proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.

L’arte di trasformare un rifiuto in esperienza


“Le favole finiscono dopo dieci pagine, la nostra vita no. Noi siamo una collana di parecchi volumi. Nella nostra esistenza, se un episodio è una catastrofe, pure ci aspetta un altro episodio, e poi un altro ancora. Si presentano sempre altre occasioni per rimediare, per forgiare la nostra vita nel modo che ci meritiamo di viverla. Non perdere tempo a rimuginare su un fallimento: è un maestro migliore del successo. Ascoltate, imparate, andate avanti.”
Clarissa Pinkola Estés

Affinché un rifiuto possa portare ad una crescita personale, chiediamoci: cosa ho imparato da questo rifiuto?

Possiamo imparare attraverso l’esperienza dolorosa, che non possiamo piacere a tutti, oppure un rifiuto può rivelarci qualcosa di utile su di noi, come per esempio la consapevolezza della nostra tendenza a scegliere sempre un determinato tipo di persona.

Anche quando un rifiuto sembra non insegnarci assolutamente nulla di nuovo, in realtà ci regala qualcosa di preziosissimo: l’esperienza di superarlo. Se riusciamo ad osservare i rifiuti con occhi diversi, possiamo trasformarli in un’esperienza positiva, quella del rialzarsi, del rimettersi in gioco, dell’andare avanti.

Un rifiuto può così diventare un’opportunità di crescita personale, può aumentare la nostra autostima nel momento in cui non ci facciamo fermare da esso.

Certo, un rifiuto fa male, a nessuno piace riceverne, ma cercare di evitare di soffrire può portare solo ad una vita giocata in difesa. Quindi alla fine ci resta solo una semplice scelta da fare: vogliamo proteggerci a tutti i costi oppure accettiamo il rischio di farci male e viviamo senza rimpianti?

Il mio consiglio? Prendete quel treno, mandate quel messaggio, dite alla persona che vi fa battere il cuore quello che provate.

A volte c’è bisogno di un aiuto in più

Se il dolore di un rifiuto ti sta tenendo bloccato in una spirale di sofferenza da cui fai fatica ad uscire, puoi chiamarmi per fissare un colloquio. Valuteremo insieme se sia il caso di attivare un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.

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