Gestire l’ansia e gli attacchi di panico
ansia attacchi di panico Fidenza

Disturbi d’ansia: sintomi, caratteristiche e trattamenti

Prima di parlare di cosa sia un disturbo d’ansia e come curarlo, è bene precisare che l’ansia è prima di tutto un’emozione e in quanto tale è naturale (fa parte dell’essere umano), soggetta ad evoluzioni e mutamenti. 

L’ansia di per sé, non è né buona né cattiva. In quanto emozione, è collegata a specifiche configurazioni di sintomi fisiologici e psicologici che a seconda dell’intensità, della durata, della frequenza e delle situazioni di innesco, può essere considerata “normale” o “patologica”. Quello che fa la differenza, sono quindi le risposte comportamentali individuali agli eventi, esterni ed interni

Quando l’ansia è normale

Quando ha una funzione adattiva per l’individuo, cioè quando lo aiuta a vivere e ad adattarsi prontamente all’ambiente che lo circonda. Il classico esempio è quello di uno studente universitario che deve sostenere un esame: se NON avesse nemmeno un po’ d’ansia riguardo all’essere bocciato o al fare una brutta figura, probabilmente non passerebbe il suo tempo a studiare e ad esercitarsi. Il risultato sarebbe quello di non riuscire a passare l’esame.

Con un po’ di ansia, invece, si preparerebbe a fronteggiare l’esame. 

L’ansia normale ha le seguenti caratteristiche: 

  • È adattiva 
  • Ha un’intensità contenuta 
  • Tende a ridursi a seguito di esposizioni alle stesse situazioni  
  • Porta l’individuo ad affrontare le situazioni ansiogene.

Quando l’ansia è patologica

È prima di tutto disadattiva. Immaginiamo lo stesso studente di prima che invece di sostenere l’esame, rimane paralizzato dall’ansia di non farcela, di fare brutta figura, di essere giudicato. Il risultato probabilmente sarebbe quello di evitare di sostenere l’esame.

L’ansia patologica ha quindi le seguenti caratteristiche: 

  • È disadattiva 
  • Ha un’intensità elevata 
  • Tende a persistere nelle stesse situazioni 
  • Porta l’individuo ad evitare le situazioni ansiogene.

Quando l’ansia diventa problematica

A differenza della PAURA che è la risposta che il cervello attiva nei confronti di una minaccia esistente, esterna, nota e delineata, l’ ANSIA è una reazione incontrollata ad un pericolo vago e indefinito, percepito esclusivamente dal soggetto che la prova. 

Il Disturbo d’Ansia diventa  problematico, e quindi da trattare con un’opportuna terapia,  quando lo stato d’allarme  percepito dal soggetto è  esagerato  (ritenuto fuori dal proprio controllo), tanto che chi lo prova se ne sente oppresso, schiacciato, sottomesso. In questo caso si è in presenza di una sintomatologia che richiede un intervento mirato. 

Tipologia dei disturbi d’ansia

Quando il disagio diventa clinicamente rilevante, i sintomi sono eccessivi e persistenti, arrivando a durare più di sei mesi e conformandosi in un vero e proprio Disturbo d’Ansia

Disturbi d’Ansia riconosciuti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) sono i seguenti: 

  • Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)  
  • Disturbo di Panico  
  • Agorafobia  
  • Disturbo d’ansia generalizzata  
  • Disturbo d’ansia di separazione  
  • Mutismo selettivo  
  • Fobia specifica  
  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci  
  • Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica  
  • Disturbo d’ansia con altra specificazione  
  • Disturbo d’ansia senza specificazione.

I sintomi di un disturbo d’ansia

Tra i sintomi più comuni, fisiologici e psicologici, che si riscontrano tra le persone che soffrono di un Disturbo d’Ansia, ritroviamo: 

  • palpitazioni  
  • cardiopalmo o tachicardia
  • aumento della sudorazione
  •  tremori fino a grandi scosse dispnea o sensazione di soffocamento 
  • sensazione di asfissia
  •  dolore o fastidio al petto 
  • nausea o disturbi addominali 
  • sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento 
  • brividi o vampate di calore 
  • parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio) 
  • derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi) 
  • paura di perdere il controllo o “impazzire”  
  • paura di morire

Si parla di Attacchi di Panico quando si avverte un’improvvisa paura o disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti, accompagnati da quattro o più dei sintomi sopraelencati.  

Dal punto di vista fisiologico il disturbo d’ansia si manifesta comunemente con tachicardia, dolore al torace, fiato corto, bocca asciutta, contrazioni gastrointestinali, nausea, vomito, tremito, cefalea, ronzio auricolare e notevoli difficoltà ad addormentarsi. I sintomi di natura psicologica invece si possono riassumere in uno stato di timore persistente da cui spesso derivano insicurezza, incapacità a prendere decisioni, confusione mentale, stanchezza intellettuale, difficoltà di concentrazione e paura di morire.  

Nel caso di un Disturbo d’Ansia, non compaiono necessariamente tutti i sintomi e le persone presentano delle configurazioni psicofisiche diverse, quindi prendiamo questi sintomi come campanelli d’allarme per rivolgerci ad un professionista del settore. 

Trattamento del disturbo d’ansia

La Division 12 dell’American Psychological Association (APA), riconosce le psicoteraterapie di matrice congnitivocomportamentale come trattamento per i Disturbi d’Ansia, ed in modo particolare per il Disturbo di Panico, con un elevato supporto dei dati di ricerca

Queste terapie risultano relativamente veloci nella riduzione degli attacchi di panico e mostrano un mantenimento a lungo termine dei benefici (Otto & Deveney, 2005). 

I Disturbi d’Ansia restano ad oggi una di quelle problematiche per cui la PSICOTERAPIA, in particolare quella cognitivo comportamentale, risulta: 

  • altamente efficace: riduzione dei sintomi fin dalle prime sedute, miglioramento della qualità di vita, autonomia nel futuro, mantenimento dei benefici a lungo termine 
  • relativamente breve: protocolli efficaci in 10-12 sedute di psicoterapia 
  • economica: la persona viene resa “terapeuta di se stessa” in breve tempo, diventando quindi autonoma nel proseguire il percorso di gestione dell’ansia 

I miei percorsi di psicoterapia comprendono l’iter diagnostico, eventuali test, relazione clinica e materiali di supporto (file mp3, schede di automonitoraggio, esercizi,…). 

Essendo una prestazione sanitaria a tutti gli effetti, le fatture si possono detrarre dalle tasse. 


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